bianca o nera,
giusta o sbagliata.
Le decisioni che prendiamo si rivelano delle disfatte, ma nel momento in cui le abbiamo prese sembravano l'unica via d'uscita e quella che ci avrebbe fatto meno male. E soffriamo, piangiamo; se la scelta era quella giusta, siamo felici. Non c'è modo di decidere la nostra felicità e la nostra infelicità a nostro piacimento, per come ci sentiamo in quel preciso istante della nostra vita.
Si vive una volta sola, sembra una frase fatta, ma è la cruda verità. E noi siamo attori sopra il palco, davanti a una platea di sei miliardi di persone, senza alcun copione da seguire, costretti ad improvvisare. E non ci sarà nessun regista che ci dirà "buona la prima": la prima deve essere perfetta, o almeno provare ad esserlo.
E per provare a vivere cosa dobbiamo fare? Dimenticarci il bianco e il nero, il binomio giusto/sbagliato, e imparare ad accettare che esiste soprattutto il grigio.